La tassazione del Trattamento di Fine Mandato (TFM) avviene, in capo all’amministratore, secondo il principio di cassa e, in funzione della natura del soggetto percettore e del rispetto delle ulteriori condizioni di legge, a tassazione ordinaria o separata. Per la società, invece, le quote di TFM accantonate sono dedotte nei periodi di imposta di maturazione e, quindi, secondo il principio di competenza.
La possibilità di attribuzione del trattamento di fine mandato
all’amministratore di società di capitali rappresenta una possibilità di ottimizzazione fiscale che dovrebbe essere attentamente valutata da ogni azienda. Infatti, lo statuto o l’assemblea dei soci hanno la possibilità di prevedere per gli amministratori l’attribuzione di un trattamento di fine mandato (TFM), che consente loro la possibilità di fruire di un compenso differito nel tempo, il quale sarà oggetto di tassazione al momento dell’effettiva percezione, ovvero al termine del mandato. Allo stesso tempo la società erogante ha la possibilità di dedurre l’accantonamento stanziato secondo il principio di competenza
(a differenza di quanto avviene per l’ordinario compenso amministratore).
Naturalmente, la possibilità di sfruttare l’accantonamento di fine mandato degli amministratori deve essere attentamente valutata, anche in relazione agli specifici requisiti che occorre verificare per non incorrere in problematiche fiscali.
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